I sorpassi

Ricordate il sorpasso che ha segnato l’estate 2023? Si trattò di un punto di svolta nella produzione energetica europea: per la prima volta, l’energia prodotta da fonti rinnovabili ha superò quella proveniente dai combustibili fossili.

Fu un traguardo storico, un segnale chiaro che la transizione energetica era possibile.  

grafico che segna il superamento delle energie da fossile delle rinnovabili

 Nel 2023 la spezzata verde supera quella nera, le rinnovabili hanno effettuato il primo sorpasso. 

Quest’anno, ancora una volta estivo, possiamo festeggiare un secondo sorpasso: eolico e fotovoltaico hanno, da soli, superato tutte le energie da fossile in EU.
Nonostante questi successi, però, le rinnovabili faticano ancora a decollare come vorremmo.

Negli ultimi mesi, complici i due conflitti che non accennano a chiudersi e le paure che creano, sentiamo chiaro il ripensamento di molti degli stati europei che, ora, sembrano insensibili ai segnali che ci manda l’ambiente.

Il paradosso dell’abbondanza

Abbiamo le tecnologie, abbiamo le risorse naturali, abbiamo la domanda. Allora, perché le rinnovabili non sono la prima scelta?

I motivi sono diversi in effetti. Alcuni, sono molto evidenti:

Burocrazia: Le procedure per installare pannelli solari o piccole turbine eoliche sono spesso lunghe e complesse, scoraggiando molti cittadini e imprese.

Incentivi: Gli incentivi per le rinnovabili sono spesso insufficienti e instabili, rendendo gli investimenti meno attraenti.

Opposizioni locali: Nonostante i benefici ambientali, i progetti di energia rinnovabile possono incontrare resistenze da parte delle comunità locali, legate a questioni estetiche o di impatto ambientale percepito.

Altri meno evidenti ma non meno reali:

Lobbying

L’ombra dei giganti: Le industrie dei combustibili fossili, con i loro colossi economici, esercitano una forte influenza sulle decisioni politiche a livello europeo e nazionale.

Strategie di comunicazione: Campagne di disinformazione e lobbying aggressivo contribuiscono a creare dubbi sull’efficacia delle rinnovabili e a ritardare la transizione energetica.

Dipendenze energetiche

Catene del gas: Molti paesi europei sono legati a fornitori di gas naturale, verso di essi mostrano spesso una forte dipendenza economica e politica.

Infrastrutture esistenti: La rete del gas è un’infrastruttura complessa e costosa da modificare che rallenta l’integrazione delle rinnovabili nel sistema energetico.

Infrastrutture esistenti

Investimenti massicci: La transizione energetica richiede investimenti ingenti in nuove reti elettriche, sistemi di accumulo e infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici.

Tempi lunghi: La realizzazione di queste infrastrutture richiede tempi lunghi e pianificazione a lungo termine.

E’ possibile superare questi ostacoli?

La strada più facile per capirlo, forse, è verificare come si muovono altrove e con quali risultati. Ci limitiamo a due casi: il Solarpaket in Germania e il piano sulle rinnovabili del Portogallo. Partiamo da quest’ultimo.

Il Parco eolico-fotovoltaico di Sao Joao

Il Portogallo è un paese di poco più di 10 milioni d’abitanti, le sue economie non hanno la scala per proporsi come motore trainante delll’economia UE.

Da tempo, però, mostra un’attenzione particolare verso le rinnovabili e inanella record invidiabili come quello del dicembre scorso, mese nel quale per 150 ore consecutive il paese si è alimentato solamente con energie rinnovabili.
Possiamo far tesoro delle sue politiche e, semmai, scalare le tematiche che osserviamo su altri sistemi paese con risultati positivi.

Le obiezioni più frequenti fra i critici delle rinnovabili sono legate alla continuità del servizio (non si può garantire energia durante le 24 ore) e al carattere estensivo delle strutture che producono l’energia (un basso numero di kW per mq occupato).

Il Parco eolico-fotovoltaico di Sao Joao, realizzato da EDPR in Portogallo, risponde a queste critiche mediante processi che vengono definiti di Ibridazione di asset esistenti.

EDPR ha operato su un parco eolico esistente che produce 22,8 MW posando, sul suolo dedicato al parco, un campo fotovoltaico da 21 MW di picco.

Assieme le due fonti rinnovabili raddoppiano la redditività di un mq di terreno e, al tempo stesso, garantiscono – anche con l’ausilio di soluzioni d’accumulo efficienti – una maggiore continuità nel flusso di energia prodotta.

Accanto alle 13 turbine eoliche già attive l’installazione di 36mila pannelli fotovoltaici bifacciali permette un rispamio di 40mila tonnellate di CO2 ogni anno e fornisce d’energia 23mila famiglie. Ora passiamo alla Germania.

Solarpaket I (2023-2026)

Dal grafico qui sotto notate come la Germania sia la prima produttrice di energia solare in Europa. Risultati come il suo, come comprenderete, non si improvvisano.

Il programma d’incentivazione del solare fotovoltaico inizia negli anni 90 e continua – aggiornando le norme e le cosiddette ‘Feed-in tariff’ – fino allo scorso Aprile nel quale a maggioranza il Bundestag approva il Solarpaket 1.

 Il grafico propone gli incrementi di produzione d’energia in eolico e fotovoltaico in area EU.

Leggendo il testo della legge si riceve un’impressione molto chiara della volontà dello stato di trasmettere a ogni tedesco la fiducia verso un futuro fatto di rinnovabili.

La norma, dando per scontati tutti i dettagli tecnici che sono delegati alle certificazioni tecniche dei prodotti e dei progetti, si concentra sul ruolo di agevolatore di processo che a volte ricopre la pubblica amministrazione.

Nei campi fotovoltaici del Solarpaket I, visto l’irraggiamento d’oltralpe, sono fondamentali le cabine di stoccaggio dell’energia prodotta.

Cadono tutti gli obblighi che l’utente poteva cogliere come onerosi o semplicemente inutili; si agevolano sia i piccoli impianti domestici che i grandi impianti industriali. Ogni nuova applicazione del fotovoltaico, testata e regolata, viene proposta all’utente nel più semplice dei modi.

Ne sono un esempio l’agrivoltaico per le zone agricole depresse, o il fotovoltaico da balcone che, per essere posato e messo in funzione, limita gli assolvimenti burocratici a una semplice comunicazione online.

L’insieme delle norme condurrà, almeno negli obiettivi, a triplicare il nuovo installato annuale nel fotovoltaico, portandolo a 22 GW/anno nel 2026 rispetto ai 7,5 GW del 2022. Per ora i risultati sono quelli in programma: nel 2023 si è già visto un raddoppio con 14,6 GW.

Per gli approfondimenti rimandiamo al testo della legge (in tedesco).

Cosa è veramente necessario allora…

Esiste la domanda, quindi, l’abbiamo visto. A quella domanda oggi le tecnologie possono rispondere in modo efficace … l’abbiamo visto in due dei tanti esempio che si possono cercare e verificare.

Esistono le Lobby. Come sempre una tecnologia matura è sostenuta da una lobby che si è organizzata per curare i suoi interessi.

Esistono, infine, le reti di produzione e trasporto delle energie fossili che spesso funzionano come freno all’innovazione.

Tutto vero … e poi ci siamo noi.

Ogni utente può, attivo quanto basta per scegliere consapevolmente sul suo futuro energetico e ambientale, fare le domande giuste alla politica e fare pressione – con quelle domande – perché le politiche di lungo periodo siano la giusta risposta.

Ce ne accorgiamo ogni giorno di più, dopo ogni siccità ‘africana’ e ogni incendio sempre più vasto, dopo ogni alluvione e ogni frana che la segue: occorre fare presto!

 Per dubbi o proposte Contattaci!

 

 

 

 

 

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