I servizi di progettazione

 

I servizi di progettazione sono suddivisi per livelli di dettaglio e fasi di lavoro. Tale suddivisione è concepita per rispondere alle differenti esigenze della clientela minimizzando i costi.

Per livelli di dettaglio progressivi si suddividono in:

  • progetto di massima (‘concept design’)
  • progetto di dettaglio
  • progetto esecutivo e messa in opera / produzione
Schema unifilare impianto termico

Il cantiere edile e la produzione industriale

Corrispondono all’ultima fase e prevedono il coinvolgimento di specifiche competenze.

Artigiani, professionisti, squadre che producono e seguono il progetto esecutivo dirette da un responsabile (direttore di cantiere in edilizia o di laboratorio in design industriale) per dare forma fisica al progetto.

Progetti complessi producono tempi più lunghi, maggiori rischi e squadre più grandi e articolate.

La conclusione dei lavori

Chiuso il cantiere edile, avviata la produzione di serie (nel design industriale) i progettisti producono certificazioni e asseverazioni.

Questa documentazione – convergendo nel fascicolo dell’opera o nella BOM – garantisce al cliente:

  • coperture assicurative
  • garanzie su prestiti / finanziamenti, sgravi fiscali, prodotti o componenti
  • il rispetto degli standard di sicurezza nelle fasi di utilizzo e di consumo
  • canoni corretti di ‘controllo qualità’ nella produzione di serie in caso di produzioni per l’industria

Servizi tecnici per l’Architettura

 

Descriviamo in sintesi, i servizi per l’Architettura offerti dallo studio.

Diamo per scontati assolvimenti quali Visure Catastali, Certificati Urbanistici o altre incombenze routinarie.

Ci concentriamo sugli aspetti legati al processo di progettazione, rimandandovi alla sezione i lavori per una selezione di edifici per le aziende, abitazioni ed eventi temporanei.

vista di villa unifamiliare

1. Hai acquistato o stai per acquistare

  • una casa
  • un alloggio
  • un edificio per la produzione
  • una palazzina mista di residenza e servizi
  • … in generale un immobile

… E vuoi capire a grandi linee cosa puoi ottenere valorizzandolo

1.1. Ti serve uno Studio di Massima

Esso (anche detto concept design) sarà composto da un modello tridimensionale schematico che metterà a confronto lo stato attuale dell’immobile e quello successivo alla ristruttturazione.

1.2. Un Computo Metrico

Il modello sarà accompagnato a una lista di lavori (computo metrico di massima delle demolizioni, costruzioni, impianti e finiture) che produrrà un budget totale di spesa comprensivo dei costi tecnici di progettazione.

1.3. Obbiettivi e costi del progetto di massima

Lo studio di massima comporta una parcella limitata e si pone due obbiettivi:

  • chiarire le potenzialità dell’immobile (relativamente ai vincoli strutturali, alle normative comunali, regionali ecc)
  • creare le condizioni per impostare il progetto dettagliato avendo ben chiaro cosa si può fare.

2. Hai già uno Studio di Massima?

  • Un tecnico ti ha preparato un modello tridimensionale o dei disegni in pianta e prospetto dell’immobile che devi costruire o ristrutturare.
  • Ha redatto un computo metrico di massima che indica un budget di spesa.
2.1. Ti serve un Progetto di Dettaglio

Un rilievo verificherà lo stato dell’immobile e l’efficacia dello Studio di Massima per avviare il Progetto di Dettaglio.

Fatto il rilievo si lavora, con te, tenendo buono ciò che apprezzi dello studio di massima.

Attività presso gli uffici delle PPAA verificheranno la regolarità dell’immobile e l’edificabilità del lotto sul quale dovrà essere costruito.

Il progetto di dettaglio si pone l’obbiettivo di valorizzare e, se possibile, migliorare le aspettative dello Studio di Massima.

2.2. I componenti del Progetto di Dettaglio

Saggi sul manufatto, esami dettagliati delle strutture (o del sedime su cui si edificherà in caso di nuova costruzione) sono le prime attività di questa fase.

Operate queste verifiche disegnamo un modello tridimensionale dettagliato con la distribuzione dei vani, le strutture e gli impianti (climatici, di smaltimento, idrici, elettrici e di sicurezza).

Il modello dettagliato produce un computo metrico, altrettanto dettagliato, come base per la gara d’appalto. Al suo interno le voci relative alla sicurezza, le uniche non passibili di ribasso.

2.3. Quali assolvimenti burocratici

Il progetto di dettaglio si conclude con gli assolvimenti richiesti dalle PPAA.

Dalle pratiche comunali e, a seconda della scala del progetto, a quelle regionali e presso le soprintendenze.

Alla conclusione al cliente viene data copia dei documenti di assevarazioni inviati e dei documenti protocollati coi quali le stesse ci hanno riscontrato.

3. Hai già un Progetto di Dettaglio?

A volte ci occupiamo della sua realizzazione.

Il progetto viene rivisto prima di dare avvio al Progetto Esecutivo per verificare:

  • che non siano scadute le licenze edilizie
  • che le condizioni intorno al sito non siano cambiate
  • che tu sia ancora dell’idea di attuare quel progetto
  • lo stato attuale dell’immobile (in caso di ristrutturazione).
  • sia confermata la disponibilità dei materiali e componenti del computo metrico.

Fatte, tra le altre, almeno queste verifiche si può iniziare.

3.1. Ti serve uno Progetto Esecutivo

Il Progetto Esecutivo parte del rilievo dettagliato del sito di costruzione o dell’immobile, in caso di ristrutturazione/ampliamento.

Questa verifica si rende necessaria viste le responsabilità in capo al progettista nel prendere carico di un progetto esistente.

Il progetto esecutivo parte dall’analisi dei componenti edilizi disponibili e arriva alle soluzioni finali in termini di organizzazione degli spazi, struttura dell’immobile e comfort abitativo.

Tutti gli elaborati tecnici vengono aggiornati e catalogati, per revisione, prima e durante il cantiere.

Le attività di costruzione vengono programmate in una timeline retta da principi di economia e sicurezza dei processi.

3.2. Cantiere, Sicurezza e Direzione Lavori

Aggiornamento del Progetto esecutivo, Direzione Lavori, Contabilità e Piano della Sicurezza sono attività continue nel corso del cantiere.

Le visite in cantiere della DL sono assidue, periodiche, tempestive e registrate, pena la perdita di efficienza delle attività e l’aumento del rischio insito in esse.

Timeline realistiche producono opere fatte alla regola dell’arte; timeline ottimistiche producono danni e ritardi.

Anche se spesso non se ne parla occorre spaere che il Committente (cliente) è corresponsabile in quanto ‘datore di lavoro’ delle opere programmate e svolte.

3.3. Competenze e Responsabilità della Direzione Lavori

Il Progetto Esecutivo efficace è quello che sa mutare con il mutare delle condizioni del sito e l’insorgere d’imprevisti.

Il Direttore lavori può/deve, tra il resto:

  • interrompere i lavori se nota un ‘pericolo grave e imminente’.
  • interrompere i lavori se riscontra malintesi tra quanto costruito e quanto progettato/prescritto
  • sospendere i lavori in mancanza di fondi per pagare le maestranze
  • riprogrammare i lavori di concerto con le mastranze in caso di causa di forza maggiore
  • chiedere al committente il cambio d’impresa per gravi inosservanze a quanto prescritto
  • vigilare tutte le fasi iniziali di ogni lavorazione per verificare che le prescrizioni siano state bene intese.
  • chiedere delle varianti in corso d’opera verificate condizioni inaspettate
  • dichiarare l’inizio e la fine dei lavori

4. La Fine Lavori oggi

La Fine Lavori è un momento denso di impegni, entusiasmo e ottimismo, specie se la DL ha lavorato a modo.

Fino a poco tempo fa era un’attività residuale rispetto al processo che l’aveva preceduta.

Da qualche anno, complice la normativa europea, la fine lavori è un momento denso d’impegni.

Momento di verifica della qualità del manufatto, delle lavorazioni e degli assolvimenti da trasmettere alle PPAA.

4.1. Prima della chiusura del cantiere

Una gran parte di verifiche si compiono nel corso delle opere. Prima di chiudere il cantiere occorre, tra il resto, verificare almeno:

  • La tenuta delle lavorazioni, specie delle meno recenti per verificarne la risposta nel tempo
  • La congruenza con quanto prescritto dal progetto esecutivo nelle lavorazioni svolte recentemente
  • L’esattezza della contabilità di cantiere
  • Lo stato dei collaudi delle strutture e degli impianti
  • L’aggiornamento del Piano di Sicurezza e Coordinamento
  • La congruenza della classe energetica prevista nella relazione tecnica Ex Legge10.
  • Il riordino dell’area di cantiere e la rimozione completa delle opere provvisionali
4.2. Dopo la chiusura del cantiere

Il progettista comunica agli enti di competenza tre dati fondamentali:

  • Il rispetto dei progetti architettonico, termico e strutturale presentato (e delle eventuali varianti in corso d’opera) alle PPAA.
  • Il rispetto dei regolamenti d’igiene e l’agibilità del manufatto edilizio.

Questi due aspetti producono una mole documentale, specie in caso di agevolazione fiscali (ad esempio quelle previste in caso di miglioramento energetico) è notevole e va a confluire in un documento che si chiama Fascicolo dell’Opera (FO),

Il FO, sintetico e di agevole lettura, resta a futura memoria e servizio di chi opererà in futuro sul manufatto.

Servizi tecnici per il Design Industriale

 

Dal furniture design (design per l’arredo) ci siamo, via via, concentrati sul disegno di prodotti di consumo e tools.

Lo studio dispone di software di modellazione complessi e team dedicati a processi che dal concept design, passando al progetto degli stampi, arrivano alla gestione della qualità per la produzione di serie.

Potete vedere nella sezione i lavori una selezione di nostri progetti iniziando dal design di prodotto fino al web design.

macchina da caffè porzionato MissP

1. Il Concept Design

Le aziende sentono spesso il bisogno di vedere diverse ipotesi di forma legate a un prodotto da rinnovare o a una nuova idea che ha bisogno di un’immagine altrettanto nuova, fresca e originale. In questi casi è necessario un contributo creativo estraneo alle abitudini aziendali.

1.1. La cultura del consulente

Il nostro progetto di concept design risulta utile perchè propone una cultura creativa alimentata da sollecitazioni derivanti da campi merceologici spesso estranei tra loro.

Siamo portatori, in altre parole, di un metodo di lavoro nato dal mix di esperienze e stimoli eterocliti per le tecnologie utilizzate, gli approcci alla forma, le sensibilità commerciali.

1.2. Innovare in azienda

Le nostre proposte hanno tanto più senso quanto più distanti dal feeling generale del catalogo attuale dell’azienda. La distanza che manifestano diventa una risorsa, da utilizzare per rinnovare processi creativi che, alimentati dalla routine quotidiana, tendono a ripetersi uguali a stessi.

1.3. Dal Concept Design al Design di Dettaglio

Al concept design, pagata la parcella, spesso segue solo un grazie e arrivederci.

Altre volte l’accordo per un refresh stilistico di modelli esistenti o l’incarico per il progetto di un nuovo prodotto o una collezione.

In questi casi, dalla fase di Concept Design si passa a quella di dettaglio e ingegnerizzazione.

2. Dal Progetto definitivo alla produzione di serie

Occorre avviare una riflessione su come si possa ottimizzare il concept design scelto rispetto alle tecnologie di produzione dell’azienda.

La maturazione del concept, di concerto con la ricerca e sviluppo del cliente, dà vita al modello tridimensionale definitivo del prodotto, completo di ogni dettaglio.

Il prodotto somma alla parte hardware una componente di ingegneria meccatronica, in aumento nel corso deli anni, che viene sviluppata in collaborazione con dyourb.com.

2.1. Il prototipo funzionante e i test prestazionali

Le superfici parametriche si arricchiscono dei dettagli di stile.

Motherboard, interfacce di gestione, lighting design, motori e alimentazioni, sono inseriti nella carrozzeria per verificare – prima della produzione del prototipo – le diverse configurazioni possibili e valutarne la specifica efficacia.

Nel prototipo funzionante finale vengono determinate le finiture superficiali e testati i componenti prestazionali.

All’esito positivo dei test si avvia la programmazione della produzione di serie

2.2. Produzione di serie e continuous improving

La produzione di serie si basa sul computo dei componenti (BOM per board of materials) approvato dal responsabile di produzione dell’azienda.

La serie zero testa la produzione di serie di un ristretto numero di pezzi.

I risultati convergono nell’analisi definita di Continuous Improving che accompagnerà, da quel momento, la produzione industriale che inizierà con piccole serie, con numeri e ritmi progressivamente in aumento.

3. Il Brand Design

Copiare un prodotto, nel mercato globale, è un attimo mentre copiare un brand è molto difficile.

Prima di innovare il prodotto conviene analizzare l’azienda nel suo complesso per capire dove operare per conferirle un nuovo carattere: originale e forte.

Carattere e originalità la renderanno più riconoscibile, utile, insostituibile, permettendole di differenziarsi dai competitors.

E’ possibile scoprire cose interessanti tipo:

  • il prodotto va bene ma sono sbagliati i markup
  • la distribuzione commerciale
  • la forza vendite non comunica efficacemente i valori dell’azienda ecc …

L’arco di attività sul brand è molto ampio e coinvolge, spesso, tutti i comparti dell’azienda.

 

La prima fase di lavoro si occupa dell’analisi:
  • del processi di produzione, comunicazione, rappresentazione, del prodotto
  • del posizionamento rispetto ai competitors (qualità e target di prezzo)
  • della rete di distribuzione commerciale (struttura e agenti)
  • dei valori espressi dalle sedi aziendali (simboli, finiture, organizzazione dei luoghi di lavoro)

 

Nella fase successiva proponiamo:
  • Quadro sintetico delle fragilità del brand
  • Nuovi obbiettivi su prodotto, servizi e comunicazione
  • Progetto di riposizionamento e fasi di lavoro

 

Alla base il nuovo modello di business, in grado di promuovere originalità, efficienza e riconoscibilità.

Il fattore tempo è determinante e si traduce in una pianificazione generalmente biennale ritmata da verifiche semestrali con eventuali correzioni di rotta.

3.1. Riposizionare un brand
Quando l’azienda scopre che il suo prodotto, la distribuzione, l’organizzazione della forza vendite, altro, la lega a un mercato che non riconosce più, decide di cambiare.

Riposizionarsi è un’operazione complessa che prevede livelli altrettanto complessi di regia perchè il cambiamento sia percepito positivamente dalla clientela attuale e nuova.

Cambiare prodotto, ad esempio, senza operare in altri campi può essere addirittura negativo.

Lavorare solo sul catalogo può spiazzare la clientela che non riconosce più l’azienda e l’abbandona.

Il riposizionamento, che a volte comporta il cambio di una quota clienti, deve essere percepito come opportunità dalla clientela.

Importante quindi che ogni cambiamento sia percepito come aggiornamento generale naturale, che tiene conto del mutare del gusto, delle tecniche di produzione e di vendita.

 

Il processo di riposizionamento passa attraverso attività e competenze specifiche riguardanti:
  • collezione dei prodotti
  • luoghi di lavoro (sedi azienda e siti web)
  • abitudini relazionali
  • organizzazione della rete commerciale
  • servizi per la clientela
  • organizzazione del CRM
3.2. Creare un nuovo brand
Nella creazione di un nuovo brand si parte generalmente da una collezione di prodotti/servizi e tecnologie.

L’analisi parte dai competitor e mira alla formulazione di un modello di business che permetta, assieme alle doti del prodotto/servizio, di far emergere l’azienda nel mercato di riferimento.

 

Essa deve contribuire a dar vita a un certo numero di innovazioni:

  • di prodotto
  • di processo
  • di commercializzazione / distribuzione
  • di comunicazione
Dal materiale prodotto nella prima fase lo studio collabora con la proprietà per:
  • organizzare le fasi di start up
  • progettare le collezioni
  • organizzare la produzione interna e quella di prodotti/componenti di terzi
  • organizzazione della comunicazione e del CRM
  • costruzione della rete di vendita
  • promuovere lo start up con campagne di promozione del brand

 

Ancora una volta la timeline si rivela generalmente fondamentale per evitare tempi troppo di crescita ma, al contempo, fissare momenti periodici di test delle attività svolte e modificare/aggiornare le strategie di conduzione del brand.

4. Componenti del Brand Design

Il Design di prodotto, del quale abbiamo parlato, è una componente fondamentale del Brand Design, specie se inquadrato nell’ottica delle relazioni tra prodotto e servizio.

Quanto, in altri termini, l’hardware del prodotto – la componente fisica – debba miscelarsi a quella software del servizio per dare vita all’esperienza di acquisto e consumo.

4.1. Il Design di Processo

Nuovi prodotti ispirano e richiedono la progettazione di nuovi processi di vendita e di consumo.

I progetti in questo ambito sono strutture fruitive che organizzano i comportamenti del consumatore attorno al corredo di prodotti.

La struttura generale del progetto di processo si compone di:

  • rappresentazione del prodotto
  • descrizione delle modalità di utilizzo
  • valorizzazione degli elementi innovativi
  • percorso di acquisto
  • percorso di consumo
  • percorso di fidelizzazione

Coinvolge gran parte dell’organigramma aziendale: la produzione, il marketing, la distribuzione commerciale, l’amministrazione, il reparto IT.

4.2. il Visual Design

L’immagine che parla dell’azienda, si anima diventando filmica alimentando la fantasia delle esperienze di consumo.

I progetti di Visual Design organizzano su un pentagramma bidimensionale i contenuti visuali di:

  • immagini redazionali
  • logo
  • eventi temporanei
  • filmati istituzionali
  • campagne pubblicitarie
  • immagini di collezioni prodotto

Diffondendo i contenuti prodotti, in parallelo, nella realtà e sul web.

4.3. il Web Design

Spesso accade che, ancor prima che nel mondo reale, l’azienda comunica e vende i suoi prodotti e servizi sul web.

Il progetto di web design, in continuo sviluppo e articolazione, propone al cliente il concept e la produzione di:

  • siti web aziendali
  • siti mono-prodotto
  • siti e-commerce
  • landing page
  • CRM
  • social media marketing
  • automated conversion funnel

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