Immobili e transizione energetica #2

le spinte al cambiamento

La volta scorsa abbiamo chiarito le differenze tra i due catasti che caratterizzano, ciascuno a suo modo, il nostro immobile.

Ambedue utili, senza dubbio, anche se come detto il futuro vedrà probabilmente una sintesi dei due che farà emergere, con pari dignità, la parte urbanistica – che riporta alle norme che regolano il territorio nel quale si trova l’immobile – e quella ecologica legata, invece, agli scambi energetici tra l’immobile e quel territorio.

Vediamo ora i ‘perchè’ di questa previsione. 

Perchè il carattere ecologico dell’immobile diventerà sempre più importante?

Quali sono le spinte al cambiamento verso una maggiore attenzione a quella che viene definita ‘Impronta Ecologica’ di un edificio?

Come sai ci puoi contattare ove qualcosa non risultasse chiaro.

Buona lettura!

Clima, Economia, Politica … tutto si tiene.

Il clima cambia … e sono brutte notizie lo capiamo tutti.

Notizie che si fatica ad accettare anche solo per un sano spirito di auto-conservazione.

Poi il buonsenso ci porta a informarci e scopriamo che i grafici come quelli riportati di seguito si moltiplicano, mentre mancano quelli che li confutano.

il clima, dunque, sta cambiando più velocemente rispetto a quanto accadeva fino a qualche decennio fa, per essere precisi fino agli anni ottanta del secolo scorso.

il clima si surriscalda
fonte: noaa.gov, Agenzia del Dipartimento del Commercio Statunintense

Partiamo, quindi, dal dato che pochi pongono ancora in dubbio:

il clima cambia molto velocemente e non si tratta di un processo naturale, il numero e la qualità delle nostre attività sono l’elemento determinante!

 

L’economia e la finanza ne hanno preso atto da tempo.

Uno dei più potenti ‘market mover’ di questi ultimi anni è proprio il clima e con esso il settore ESG (acronimo di Environmental, Social and Corporate Governance).

Un settore che fa il focus sui criteri di valutazione delle aziende che puntano su tre fattori: attenzione all’ambiente, alla società e alla governance.

 

Ambito che, mentre lavora a chiarire i suoi criteri di definizione, sembra destinato a diventare un fondamentale elemento qualificante di molte aziende.

crescita globale dei fondi ESG

Inutile soffermarsi a chiarire quale sia il peso dell’economia sulle politiche statali e globali. Ci basti osservare la mappa di Limes, riportata qui sotto, che mette in luce le sorti di uno dei continenti più ricchi e depredati del globo, l’Africa.

le risorse prese all'africa
fonte: limesonline.com Autore Laura Canali.

Tutto chiaro dunque? Ancora no forse…

In effetti ci manca ancora di capire come cambia il clima. Informazione fondamentale per capire come, a sua volta, deve cambiare il nostro immobile. Vediamo!

Il pianeta si sta riscaldando, siamo partiti da qui…

L’abbiamo visto nel primo grafico, chiaro nell’indicarci anche il decennio della svolta (gli anni ottanta).

Potremmo chiederci, per capire qualcosa in più, dove sta cambiando di più; dove, cioè, il riscaldamento globale risulta più evidente.

Beninteso, non vogliamo circoscrivere il problema, sappiamo bene ormai che la questione è, appunto, globale (cosa accade ai poli prima o poi si sente all’equatore).

 

Ci viene in aiuto la mappa qui sotto che, rispetto a quanto accadeva nel periodo 1951-1980, ci mostra l’aumento delle temperature nelle varie aree del globo.

mappa del riscaldamento globale
colori caldi per temperature più alte; la rilevazione risale al dicembre scorso (fonte: https://data.giss.nasa.gov/gistemp/maps)

Semplificando molto possiamo dire che le aree che stanno messe peggio (aumenti tra i 2° e 8,5°) sono i ghiacci al polo nord (notoriamente più caldo del polo sud) e le fasce ‘temperate’ fra le quali il bel paese purtroppo.

 

Se nelle prime lo scioglimento dei ghiacci è l’effetto più evidente (non l’unico purtroppo) nelle seconde l’aspetto più drammatico, vista la densità di popolazione, è legato all’acuirsi dei fenomemi estremi: temporale che diventa uragano, freddo che diventa gelo, clima caldo che diventa torrido, lunghi periodi di siccità che si alternano a improvvise bombe d’acqua (molti millimetri di pioggia in pochissimo tempo).

 

Ce lo fa notare il grafico qui sotto: rispetto agli anni 80, come detto, il riscaldamento è caratterizzato anche da sbalzi (cuspidi) più marcati (sia la linea azzurra – globale – che quella rossa, riferita al nostro paese).

 

In estrema sintesi potremmo quindi dire che il clima più caldo scioglie i ghiacci e aumenta i livello degli oceani e, infine, che i fenomeni meteo sono più estremi e distruttivi e vanno nella direzione che molti chiamano ‘tropicalizzazione del clima’.

come cambia il clima nei secoli
fonte: NCDC, NOAA, ISPRA

Ora torniamo al nostro immobile …

Semplificando molto possiamo dire che le aree che stanno messe peggio (aumenti tra i 2° e 8,5°) sono i ghiacci al polo nord (notoriamente più caldo del polo sud) e le fasce ‘temperate’ fra le quali il bel paese purtroppo.

 

Se nelle prime lo scioglimento dei ghiacci è l’effetto più evidente (non l’unico purtroppo) nelle seconde l’aspetto più drammatico, vista la densità di popolazione, è legato all’acuirsi dei fenomemi estremi: temporale che diventa uragano, freddo che diventa gelo, clima caldo che diventa torrido, lunghi periodi di siccità che si alternano a improvvise bombe d’acqua (molti millimetri di pioggia in pochissimo tempo).

Come possiamo difenderci da climi sempre più roventi e fenomeni climatici estremi?

 

Il tema è vastissimo ma, per quel che ci riguarda, proponiamo due principali strumenti:

  • comportamenti responsabili che tendano a limitare l’energia utilizzata per ogni nostra attività.
  • edifici performanti, caratterizzati da una bassa impronta ecologica.

Il primo si fonda su un’informazione, verificata, condivisa e aggiornata, in grado di orientare i nostri comportamenti verso un minor impatto ambientale.

 

Sul secondo spendiamo, per ora, solo alcune definizioni, rimandandovi alla prossima comunicazione per gli approfondimenti:

 

  • Un edificio performante è progettato con standard di sicurezza parametrati sulle reali condizioni climatiche (per rispondere efficacemente alla sempre maggior frequenza di fenomeni estremi).
  • Un immobile caratterizzato da una bassa impronta ecologica, a parità di comfort abitativo, richiede meno energia per il suo utilizzo rispetto a un edificio energivoro (alta impronta ecologica).

Sei convinto anche tu che riqualificare il tuo immobile significhi valorizzarlo ma non sai che fare?

Post a Comment